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Mechanicae artes
  Introduzione
1. Quadrati fabrica et eius usus
2. Tractatus instrumentorum
3. Astrolabium
4. Quadratum
5. Quadrans
6. Modus fabricandi astrolabium cum demonstrationibus geometricis
7. Notae de quadrato et eius usu
8. Fragmentum de astrolabio
9. De lineis horariis brevis tractatus
10. De lineis horariis libri tres
11. Ex Heronis et aliorum spiritalibus
12. Problemata mechanica
12.1 Circa magnetem problemata

Opere
Introduzione
1. Euclides
2. Sphaerica et parva astronomia
3. Arithmetica et algebra
4. Archimedes
5. Conica
6. Musica
7. Optica
8. Cosmographia et astronomica quaedam
9.  Mechanicae artes
10. Epistulae

Instrumenta Maurolyciana
Introduzione
1. Catalogi
2. Bibliographica
3. Biographica
4. Iconographica
   
F  r  a  n  c  i  s  c  i        M  a  u  r  o  l  y  c  i        O  p  e  r  a        M  a  t  h  e  m  a  t  i  c  a

Mechanicae artes

2 ott. 2002


Direttore del volume
Pier Daniele Napolitani

Collaboratori
Hervé Barthélemy, Riccardo Bellé,
Giovanni Cioffarelli, Veronica Gavagna,
Carlo Maccagni, Lucio Sarti


Introduzione

1  Struttura del volume

Seguendo i criteri con cui è stata costruita la suddivisione in volumi della presente edizione, abbiamo raggruppato qui scritti di natura molto varia. Maurolico, infatti, nel Rerum tractandarum index (1567) raccoglie insieme nell'``Undecimus libellus'' argomenti di natura molto svariata, sotto il titolo

Mechanicae artes derivantur a speculativis scientiis, sicut hae Naturam imitantur et a Natura a Deo producta.

Le mechanicae artes, nella sua concezione, rappresentano dunque ogni applicazione che può essere tratta dalle scienze speculative. Nella descrizione del libellus comincia infatti col discutere del problema della suddivisione delle mechanicae artes, lamentando che gli autori antichi (Catone, Palladio, Columella, Vitruvio, Vegezio) pur avendo scritto a lungo su questo tema non forniscono una classificazione soddisfacente. A questo fatto si devono aggiungere gli sviluppi dell'alchimia, della scienza dei metalli (pirotecnia), della pittura, della scultura, della tipografia, dell'artiglieria, della medicina e della farmacia.

A fronte di questa amplissima panoramica del sapere pratico e tecnologico, Maurolico propone un piano per il Libellus undecimus assai più modesto:

Sed exordium sumamus ab instrumentis: <1.> Geometria instrumenta sunt canon, stylus, circinus ac gnomon. <2.> De quadrato geometrico, fabrica ususque cum demonstratione. <3.> De quadrante, fabrica et usus multiplex. <4.> De astrolabo, theoria, fabrica et usus. <5.> Instrumentum armillarum, circulos sphaerae coelstis repraesentans ad observanda loca stellarum. <6.> Sphaera solida, cum descriptione praecipuorum circulorum locisque stellarum ac picturis constellationum. <7.> De lineis horariis in horizonte planitie describendis horasque a meridie, vel ab ortu vel occasu indicantibus. <8.> Problemata mechanica, cum additionibus. <9.> De machinis idraulycis quaedam notanda. <10.> De conservatione sanitatis opusculum Petri Hispani.

Con l'eccezione del punto 10, tutti gli altri corrispondono a testi mauroliciani a noi pervenuti. Si può inoltre notare nll'elenco sopra riportato una divisione in ``Instrumentaria'' (punti 1--6), ``Gnomomica'' (7) e meccanica propriamente detta (punti 8--9). Su questa base abbiamo diviso il volume in tre sezioni:

  1. Instrumentaria

  2. Gnomonica

  3. Mechanica et machinae

Va da sé che, dato il carattere fortemente composito di questo volume, rinviamo alle introduzioni ai singoli testi il lettore interessato a conoscere più da vicino il posto occupato nella produzione mauroliciana da questi scritti.

2  Instrumentaria

Dei testi qui raccolti alcuni furono pubblicati nel Quadrati fabrica et eius usus (Venezia, 1546, siglum S3) e negli Opuscula mathematica (Venezia, 1575,siglum S7); altri (che corrispondono in parte al contenuto degli scritti degli Opuscula) ci sono giunti attraverso una copia di mano di Cristoforo Clavia conservato presso l'Archivio della Pontificia università gregoriana (Fondo Curia 2052, siglum C13); altri, infine ci sono pervenuti attraverso autografi sotto forma di testi più o meno frammentari.

Ci limitiamo a fornire l'indice di questa sezione, accompagnato da brevi note sui singoli testi.

  • 1. Quadrati fabrica et eius usus Dedicato all'amico e patrono di Maurolico, Giovanni Ventimiglia, ci è pervenuto solo attraverso la stampa veneziana S3. Il testo descrive lo strumento e dà le regole del suo uso con applicazioni all'altimetria. Vi è aggiunto anche un catalogo delle stelle più importanti che si usavano riportare sul dorso del quadrato e dell'astrolabio. Due scolii interni sono datati 26 aprile 1541 e 11 gennaio 1542.

  • 2. <Tractatus instrumentorum>. Ci è pervenuto, privo di intitolazione, solo attraverso S7 (pp. 48--79). Preceduto da un Prolugus in tractatum instrumentorum, comprende i seguenti testi:

    • 2.1 De quadrato geometrico

    • 2.2 De quadrante

    • 2.3 De astrolabi theoria et fabrica

    • 2.4 De armillaris instrumenti fabrica

    • 2.5 De quadrato geometrico

    • 2.6 De sphaera solida

  • 3. Astrolabium. Questo testo ci è pervenuto tramite una copia di mano di Clavio (C13, cc. 1r--6r). Il testo è molto vicino a quello di 2.1, anche se non coincide con esso in molti punti non secondari per la presenza di ampie note marginali, correzioni, lezioni diverse e un maggior numero di figure.

  • 4. Quadratum. Stessa situazione del precedente. Si trova in C13, cc. 6v--7r.

  • 5. Quadrans. Stessa situazione del precedente. Si trova in C13, cc. 7v--8r.

  • 6. Modus fabricandi astrolabium cum demonstrationibus geometricis. Trattatello autografo e inedito datato 12 agosto 1538, occupa le carte 9r-16v del Par. Lat. 7464 (siglum A8). Esso non coincide né con il testo stampato negli Opuscula (2.1) né con quello tradito da Clavio (3). Ad esso sono collegate, nello stesso codice, le:

    • 6.1 Additio in tertium theorema

    • 6.2 <Notae in astrolabii theoria>. L'Additio è datata 11 agosto 1538, mentre le Notae, che trattano del problema della proiezione sterografica, 13 agosto 1538. Si trovano, rispettivamente a c. 3v e 4.r di A8.

  • 7. <Notae de quadrato et eius usu>. Il testo è contenuto in A8 alle carte 48r-53r. Si tratta di una prima versione, datata 1541--42, del testo poi pubblicato a Venezia nel 1546, da cui tuttavia differisce notevolmente.

  • 8. <Fragmentum de astrolabio>. Frammento non datato e privo di intitolazione, contenuto a c. 8r. del Par. Lat. 7459 (siglum A5 bis). Il testo si rifà a una ``satis demonstrata theoria astrolabi'' che deve essere identificata con quella pubblicata negli Opuscula (2.3).

3  Gnomonica

I testi di questa sezione sono tràditi solo dagli Opuscula (S7. Essi sono:

  • 9. De lineis horariis brevis tractatus. È contenuto a pp.80-102 di S7 ed è privo di datazione. In S7 ad esso fa seguito un Circa magnetem problemata che rappresenta una redazione leggermente diversa da quella presenta nei Problemata maurolyca circa magnetem lapidem, pixidem nauticam et iridem che nella nostra edizione viene pubblicata nella terza sezione di questo volume.

  • 10. De lineis horariis. Trattato in tre libri che occupa le pp. 161--285 di S7. Il primo libro (pp. 161--210) non è datato; reca tuttavia la dedica al principe di Butera Francesco Santapau all'epoca del suo straticoziato a Messina (1567--69). Il secondo e il terzo sono dedicati al viceré spagnolo di Sicilia Juan de Vega; recano le date, rispettivamente, 9 luglio 1553 e 19 luglio 1553. Il terzo libro in effetti non riguarda le linee orarie ma rappresenta un trattato originale sulle sezioni coniche. Esso è stato recentemente (2000) pubblicato da Rocco Sinisgalli e Salvatore Vastola.

4  Mechanica et machinae

In questa sezione trovano posto due testi:

  • 11. Ex Heronis et aliorum spiritalibus. Si tratta di un gruppo di carte piuttosto disordinato conservate nel manoscritto della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, San Pant. 115/32, cc. 43r-44v; 46r-47v, ristrutturabili tuttavia in un trattato organico sulle macchine idrauliche, datato 25 ottobre 1534. Esso rappresenta quanto ci resta oggi di più vaste ricerche condotte da Maurolico negli anni Trenta e Quaranta su problemi meccanici in senso lato e di cui abbiamo testimonianza attraverso le lettere scritte a Bembo e a Juan de Vega.

  • 12. Problemata mechanica. Come si accennava qui sopra, non sembra che Maurolico arrivasse mai a portare in porto il primitivo progetto di ricerche nel campo della meccanica nel senso ampio spiegato all'inizio di questa introduzione. Esso subì notevoli modificazioni, fino ad arrivare a prendere la forma di una sorta di ``edizione'' delle Quaestiones mechanicae aristoteliche (il cui testo è però completamente rimaneggiato, sia in quanto a forma che a contenuto), accompagnata da un'appendice di questioni assai svariate e dai Problemata circa magnetem lapidem, pixidem nauticam et iridem. Il testo è dedicato al cardinale Amulio, che pare avesse sollecitato Maurolico a produrre qualche cosa in materia; la lettera di dedica reca la data 4 maggio 1569. Il testo ci è pervenuto solo attraverso l'edizione curata dal nipote Silvestro Maurolico, pubblicata a Messina nel 1613 (siglum S12). È difficile sceverare all'interno di questa edizione l'estensione precisa degli interventi di Silvestro; sopratutto in rapporto ai problemi aggiunti a mo' di Appendice. Per questo motivo, anche se sarebbe più corretto parlare di due testi (i Problemata mechanica e i Problemata circa magnetem etc.) abbiamo preferito mantenere in questo caso l'unità editoriale dell'unico testimone.

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