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Epistulae Propriae XXVI
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XXVI.

Francesco Maurolico a Pietro Barresi

Messina, 11 settembre 1571

La minuta autografa, indirizzata al Principe di Pietraperzia alla vigilia della battaglia di Lepanto, si trova nel codice San Pantaleo 115/32 (cc. 40v-41r). La prima edizione risale a (De Marchi 1883 ).

Die Marte   11o Septembris ante lucem 1571.

[A:40v] Havendomi questa matina avante iorno risvigliato et recitato il S. Officio di laudi mi venne in mente in primo pregare l'onnipotente maximo et ottimo Dio, che non guardando li peccati nostri, ma per sua clementia si degni indrizare et prosperare la felice partenza di questo serenissimo et potentissimo S. Io. d'Austria: Il quale in questo memorando iorno da questa nobilissima cità, da questo capacissimo et notabilissimo porto ha da partire per seguir l'honorata impresa in favore de la Christiana Republica. Appresso mi parve di fare qualche complimento con lo Illustrissimo Signor mio principe di Petra preccia, et avisarlo, che se sua Illustre Signoria anchora si trova affettionata de le preciose et profunde scientie, come sempre è stata in questo suo discesso et sempre, non postponendo il coniugale amore de la Illustrissima Signora sua princepsa per lo cui amore si mette hoggi in camino, harìa conseguito il suo intento senza moversi di Sicilia.., tanto più sapendo ben sua Signoria Illustrissima chi habbia scritto profunda' et scientificamente, di arithmetica, di perspettiva, de li diafani, de la iride et altri importanti passi de la mathematica facultà, chi habbia ristorato l'opere egregie d'Archimede, d'Apollonio, di Menelao, et altri authori, chi sia stato laudato et nominato non dico in Sicilia, ma per tutta Italia et Europa, di cui l'opere siano state celebrate in Roma, Venetia, Parigi, Basilea et altre celebri cità di Germania, Francia et Ispagna. Già sà ben sua Signoria chi ha scritto il 5o et 6o de li conici, chi li cylindrici, et chi li equiponderanti con la [A:41r] notitia del centro de li solidi. Sa bene chi se adoprò in servitio de la felice memoria del Signor suo padre; sa ben chi per servirlo con maravigliosa diligentia et gran copia discusse tutta la speculatione de li regulari corpi, non altrove cognita che in quel libretto al detto Signore dicato, a tempo che sua Signoria non era anchora al mondo et lo Illustre Signor principe di Butera suo zio, testé nato, era portato in cuna. Per tanto si supplica sua Signoria Illustre che consyderi tutte queste cose, le quali sono state dette per non li restare causa ne loco di escusatione. Ma quando in questo tempo, che dimanda altra cura, altro esercitio, altro pensamento, che di vacare a cose mathematice, sua Illustre Signoria fusse anchora, come l'altri occupata et travagliata in aiuto di questa sopradetta honorata impresa, io non dirrò più, ma cederò, differendo la mia querela a più commoda et miglior commodità et oportunità. Messanae, 11o Septembris 1571. A lo Illustrissimo Signore di Petra preccia

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